venerdì 17 giugno 2016

Francesco Rapaccioni parla della Sala del Thè Hospice San Severino

Canale 14 Marche Video Tolentino.
Special sull'inaugurazione della Sala del Thè all'Hospice di San Severino Marche. Servizio del giornalista Daniele Pallotta.
Intervista a Francesco Rapaccioni.

Sergio Giorgetti parla della Sala del Thè Hospice San Severino

Canale 14 Marche Video Tolentino. Special sull'inaugurazione della Sala del Thè all'Hospice di San Severino Marche. Servizio del giornalista Daniele Pallotta. Intervista a Sergio Giorgetti

Luca Ceriscioli inaugura la Sala del Thè a San Severino

Canale 14 Marche Video Tolentino. Special sull'inaugurazione della Sala del Thè all'Hospice di San Severino Marche. Servizio del giornalista Daniele Pallotta. Intervista a Luca Ceriscioli

Daniele Pallotta presenta la Sala del Thè - Hospice San Severino

Canale 14 Marche Video Tolentino.
Special sull'inaugurazione della Sala del Thè all'Hospice di San Severino Marche.
Servizio del giornalista Daniele Pallotta.
L'ORA DEL THE' -  (di Daniele Pallotta) Ieri sono entrato all'Hospice dell'ospedale "Bartolomeo Eustachio" di San Severino Marche ed ho avuto un tuffo al cuore. Qui ho lasciato uno degli affetti a me più cari, forse il più caro di tutti. In questa struttura, diretta in modo ineguagliabile e con un sentimento realmente profondo dal mio amico Sergio Giorgetti, ogni giorno ci si prende cura di malati verso il termine della vita. Ci sono medici dal cuore immenso, infermieri straordinari, operatori socio sanitari e volontari insostituibili, che trattano il malato come fosse un componente della propria famiglia. Qui non ci sono numeri all'ingresso delle camere ma nomi di piante e fiori, non ci sono numeri in fondo ai letti ma nomi e cognomi di persone. Ogni paziente è qui con la propria storia, il proprio percorso di vita, le proprie paure, le proprie angosce e le proprie speranze. Qui si cerca di dare vita al tempo e non tempo alla vita. Ho percorso il breve corridoio della struttura, dove a destra e sinistra sono disposte in tutto una dozzina di camere, trattenendo il fiato. E un po' anche le lacrime. Ho incrociato gli occhi di gente che conosco, che mi ha riconosciuto, salutato, sorriso. Ho visto la vita negli occhi dei malati, non l'attesa della morte. All'Hospice ieri, grazie alla donazione della famiglia di una signora malata che oggi non c'è più, la Fondazione Anello della Vita ha sistemato una nuova sala. E' una tisaneria che è stata ribattezzata con il nome di "Sala del Thè". Qui, ogni mercoledì, Ayres Marques Pinto terrà incontri con chi vorrà avvicinarsi ai malati e al personale per scambiare una parola, condividere un momento, affrontare insieme ansie e angosce ma anche, più semplicemente, scambiare un sorriso per spingere la paura più in là. Spero che siano tante le persone che vorranno condividere questa esperienza. Per dare, tutti insieme, vita al tempo e non tempo alla vita di chi la vita vuole ancora viverla per raccontarla.

Inaugurazione Sala del Thè in hospice - tv

Foto: Daniele Pallotta
Canale 14 Marche Video Tolentino.
Special sull'inaugurazione della Sala del Thè all'Hospice di San Severino Marche.
Servizio del giornalista Daniele Pallotta.
Interviste a
Luca Ceriscioli,
Sergio Giorgetti,
Francesco Rapaccioni

Ayres Marques Pinto.



L’ora del thè in hospice
(Ayres Marques Pinto)

Ci sono momenti nella nostra vita in cui ogni cosa assume un significato più profondo.
È come se ogni gesto diventasse metafora, come se ogni parola, anche quella taciuta, fosse una rivelazione!
Il periodo vissuto in hospice rappresenta uno di questi momenti della nostra vita.
In hospice, la persona, insieme ai propri familiari e amici, viene presa in cura da un’equipe multidisciplinare, formata non soltanto da medici, infermieri, oss, ma anche psicologi, educatori e da un gruppo di volontari adeguatamente formati; e questo permette che niente venga lasciato totalmente al caso e nessun minuto venga sprecato!
In questo contesto, l’ora del thè, o del caffè, della tisana, o dei biscotti, dei dolcetti, insomma , dei sapori e dei profumi, si trasforma quasi in una sorta di rituale per la valorizzazione e la condivisione delle cose semplici della vita. E allora, ciò che sarebbe altrimenti soltanto un tempo sospeso, si converte in momento di ascolto, quel tipo di ascolto che risuona nel cuore di ogni partecipante e che si fa musica, musica d’insieme, quel genere di musica che invita a ballare il nostro spirito.
Dunque, la pausa del thè si inserisce perfettamente nel programma generale del prendersi cura della persona, la persona nella sua dimensione fisica, psicologica, e anche sociale e spirituale.
Ma oltretutto, l’ora del thè rappresenta un’opportunità preziosa di crescita, specialmente per i volontari, che lo preparano, lo servono e osservano. Perché quello è l’intervallo di vita quotidiana in cui si pratica l’arte di entrare in sintonia con gli altri, il che richiede però un esercizio tutt’altro che facile: cioè, quello di coltivare l’armonia nel giardino interiore di se stessi.
Per tutte queste ragioni ti facciamo questo invito:
“Vieni anche tu a prendere un thè con noi, all’Hospice di San Severino!”

martedì 24 settembre 2013

Percorsi di riflessione, formazione ed espressione artistica sulle varie fasi della vita, inclusa l'ultima
Castello della Rancia - Tolentino
12, 13 e 14 ottobre 2013

Sarebbe legittimo chiedersi perché organizzare un festival dedicato alle questioni del fine vita. Festival e fine vita sembrano termini  inconciliabili : il primo fa pensare al piacere e alla gioia di vivere, il secondo al dolore e alla morte. Eppure, il morire fa parte della vita e potrebbe essere vissuto in una maniera più serena e dignitosa di quanto non accada oggi. Il saper vivere e il saper morire, come ci ricorda Epicuro, fanno parte dello stesso stile di comportamento. Ecco perché abbiamo chiamato questa manifestazione “Fino alla Fine” e abbiamo scelto come logo la barra solida, che indica, nello spartito, la conclusione di una composizione musicale, e abbiamo aggiunto i due punti, che invita il musicista a ritornare all’inizio.
La programmazione del Festival del Saper Vivere spazia dalla musica alla letteratura, dalla filosofia alla fotografia, dalla degustazione alla performance.
Una molteplicità di linguaggi che rispecchia la diversità di prospettive e sentimenti rispetto al vivere e al morire.
Una provocazione?
Certamente sì, soprattutto se consideriamo la tendenza dominante della società odierna di rimuovere la morte dall'orizzonte esistenziale dell'individuo.
Andando contro corrente, le associazioni Ponte Blu, BibliHospice Onlus e GVHL Onlus si sono unite per organizzare insieme questo festival che inizia con la Giornata Mondiale Hospice, evento promosso dalla Worldwide Palliative Care Alliance.
Per realizzare la Giornata Mondiale Hospice 2013, migliaia di persone in oltre 70 paesi si riuniranno in più di 1.000 eventi per commemorare, incentivare e far conoscere la filosofia dell’Hospice e delle Cure Palliative.
Gli organizzatori del festival aderiscono a questa iniziativa internazionale promovendo, sabato 12 ottobre, tre lezioni magistrali con il filosofo Umberto Curi, il bioeticista Sandro Spinsanti e il palliativista Luciano Orsi ed una Tavola Rotonda, coordinata da Massimo Mari, alla quale parteciperanno rappresentanti istituzionali autorevoli del Movimento Hospice Marche.
Il tema del festival  2013 è il respiro, non soltanto come manifestazione fisica individuale ma anche come metafora della vita. Possiamo rifarci al termine sanscrito Ātman, che indica essenza o soffio vitale e trae il suo significato dalle radici an (respirare), at (andare) e va (soffiare) oppure alla parola greca Pneuma, che significa sia respiro che anima.
Questo concetto, rappresentato graficamente dall’indicazione di respiro sul pentagramma, sarà riproposto in vari eventi: dalla master class di flauto al laboratorio di percussione, dalla conferenza della pneumologa Dagmar Rinnenburger ai concerti di musica corale, dalle mostre fotografiche alle letture teatrali.
Il festival si conclude con il percorso formativo VELA nelle Marche ideato dalla FILE, Fondazione Italiana Leniterapia. Il progetto si pone come obiettivo di migliorare l’assistenza alle persone anziane affette da demenza in stadio avanzato e terminale mettendo in contatto il personale che opera nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.) con le cure palliative, le loro prassi, gli strumenti terapeutici e la cultura che li ispira.

domenica 14 luglio 2013

Cinema per una notte: Il buio oltre la siepe

Hospice Loreto
Lunedì, 15 luglio 2013
Il buio oltre la siepe (To Kill a Mockingbird) - 1962
Regia: Robert Mulligan. Interpreti: Gregory Peck e Mary Badham
Proposto da Annunziata Gozzi, cinefila


1932. L'avvocato Atticus Finch vive tranquillamente a Maycomb, in Alabama, coi suoi figli Scout e Jem. Questi sospendono talvolta i loro giochi per tentare di avvicinarsi a quella che chiamano "la casa degli spettri", dove sanno che è rinchiuso Boo Radley, un malato di mente, che essi non hanno mai visto. Un giorno un agricoltore, Bob Ewell, ubriacone e violento, denuncia allo sceriffo Tom Robinson, per avergli sedotto la figlia diciannovenne. L'uomo si proclama innocente e il giudice Taylor chiama Atticus a difenderlo. L'avvocato, dopo essere riuscito ad evitare un linciaggio, dimostra l'infondatezza dell'accusa, ma la giuria dichiara egualmente colpevole Tom. Questi, invece di attendere il ricorso in appello, fugge e viene ucciso da un secondino. Intanto Bob Ewell ha giurato di vendicarsi di Atticus, e una sera assale Scout e Jem mentre tornano a casa; interviene però provvidenzialmente uno sconosciuto che uccide l'assalitore e salva i due ragazzi. Lo sconosciuto salvatore è Boo Radley, che si era affezionato ai due ragazzi pur senza aver mai avuto modo di rivolgere loro la parola.