martedì 7 febbraio 2012

fisiologia della morte

possiamo concepire una "fiosologia della morte oncologica" intesa come sequenza quanto più standardizzabile di eventi che intercorrono fra la scoperta della terminalità e l'esalazione dell'ultimo respiro/ultimo battito cardiaco? In altre parole: sono sovrapponibili gli eventi (e la loro consecutio) che precedono la morte del paziente oncologico terminale? Se così fosse aumenteremmo le possibilità di prevedere, anticipare e curare step by step le ultime fasi della vita dei ns. pz. Non solo, renderemmo più comprensibile ai familiari l'evento (fisiologico) della Morte, spiegandone l'arrivo in anticipo. E' come dal concepimento al parto: così dalla diagnosi all'evento finale: Non scandalizziamoci per il paragone apparentemente azzardato.
Marcelo Moscoloni, responsabile Hospice Chiaravalle (AN)

1 commento:

  1. Caro dottor Moscoloni, è un piacere ritrovarla in rete. La sua riflessione apre uno scenario vastissimo, perché anch'io ho sempre pensato che il percorso verso la morte potesse essere costituito da una serie di "tappe"; tentare di individuarle e scoprire eventuali analogie tra i diversi pazienti sarebbe molto interessante, anche perché tali analogie potrebbero esserci non solo nei pazienti oncologici, ma anche in in quelli affetti da altre patologie ad andamento cronico e progressivo. Credo ci sia molto da discutere, a presto

    Nicolò (GVHL)

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